La corsa fa invecchiare prima le cartilagini delle ginocchia?
In questo articolo andrò a rispondere a questa ed altre domande facendo riferimento ad alcune delle più recenti evidenze scientifiche.
Credenze comuni indicano l’attività fisica una delle cause scatenanti di artrosi alle ginocchia; secondo questa visione il carico creerebbe attrito e usura alle articolazioni e di conseguenza l’unico modo di salvaguardarle è di caricarle il meno possibile evitando di fare sport.
Ma è davvero così?
Fortunatamente recenti studi ci dimostrano l’esatto contrario!
Devi sapere infatti che il nostro corpo è in grado di adattarsi agli stimoli meccanici e diventare più forte e resistente, questo a patto che lo stimolo non superi le nostre capacità di adattamento.
Come succede ai nostri muscoli quando andiamo in palestra, i quali se sollecitati correttamente diventano più forti e voluminosi, tutti i tessuti del nostro corpo rispondono positivamente agli stress meccanici.
Tra questi tessuti ci sono le cartilagini.
Le cartilagini sono delle strutture che hanno la funzione di lubrificare le articolazioni ed assorbire i carichi grazie alla presenza di glicosamminoglicani (GAG), se caricate perdono acqua e si riducono di spessore, la riduzione non è irreversibile, anzi, cessato il carico si riempiono nuovamente di acqua e ritornano allo spessore iniziale.
Esse beneficiano di alternanza tra carico e scarico… Non di riposo completo.
Sei ancora scettico? Gli autori di uno studio condotto nel 2008 hanno misurato (con risonanza magnetica) lo spessore della cartilagine nel ginocchio dei partecipanti prima di una corsa di 20 km, immediatamente dopo e dopo un periodo di recupero di 1 ora. I risultati hanno mostrato che ,dopo la corsa di 20 km, si verificava una significativa diminuzione transitoria del volume della cartilagine; ma che dopo 1 ora di riposo, lo spessore della cartilagine era stato completamente ripristinato!
Questo sottolinea la capacità di adattamento e resilienza delle cartilagini a discapito della credenza che le vuole come strutture irreversibilmente in degradazione.
Diversi studi hanno valutato la correlazione tra corsa ed artrosi di ginocchio ed è risultato che...
Uno studio belga del 2010 ha preso in esame un gruppo di persone formato da 9 aspiranti runner e 10 sedentari: il primo gruppo ha seguito un allenamento di corsa per 10 settimane , mentre il secondo ha continuato la propria vita sedentaria. All’inizio ed alla fine di questo periodo è stato valutato il contenuto di glicosamminoglicani (GAG) all’interno delle cartilagini del ginocchio di tutti i partecipanti.
Sorprendentemente la presenza di glicosamminoglicani è aumentata nel gruppo dei corridori a discapito di una riduzione nel gruppo dei sedentari.
Ciò sembrerebbe suggerire la corsa moderata quale strumento di prevenzione nei confronti dell’artrosi al ginocchio, rispetto alla conduzione di una vita sedentaria.
Un recente studio del 2017 condotto negli Stati Uniti su un grosso campione di persone (più di 100.000) ha dimostrato come la presenza di artrosi di ginocchio ed anca nella popolazione di runner amatoriali sia soltanto del 3% a differenza della popolazione sedentaria dove la percentuale si alza al 10%.
Sempre uno studio statunitense del 2017 dimostra come i runner amatoriali non abbiano un rischio aumentato di incorrere in artrosi alle ginocchia così come di avere dolore ad esse, inoltre nei corridori che a livello radiologico presentavano artrosi di ginocchio il continuare a correre non portava loro un peggioramento dei sintomi ne tanto meno della condizione radiologica.
Conclusione
La convinzione per cui la corsa sia nociva alle articolazioni e cartilagini del ginocchio è falsa e vi sono numerose pubblicazioni che la supportano come un’attività in grado di prevenire l’insorgenza di artrosi di ginocchio, inoltre anche per chi già ne soffre non è consigliato smettere di farlo, infatti un carico moderato e pianificato risulta benefico per le cartilagini articolari.
Se sei un runner e soffri di dolori alle ginocchia affidati ad un professionista della salute specializzato.
BIBLIOGRAFIA:
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